Storia di Petrizzi


Un complesso urbanistico rimasto pressoché inalterato dal XV sec. rappresenta il centro storico di Petrizzi, le cui notizie documentate rimontano, appunto, a quell’epoca, ma certamente risalente ad alcuni secoli prima, allorché, per esigenze di difesa dalle incursioni barbaresche, le popolazioni della marina si rifugiarono sulle colline, in posizione più sicure.

Sulla collina che fu poi Petrizzi preesisteva una fortezza militare pressoché inespugnabile, di dimensioni ragguardevoli; attorno ad essa si costruirono le case dei profughi subito cinte da mura nelle quali si aprivano porte con torre di avvistamento: una sola ne rimane ormai , “ a porta ‘e jusu”, cioè la porta da basso, o meridionale, mentre l’edacità del tempo ha spazzato via altre vestigia ed altre ancora ha distrutto l’incuria e l’ignoranza degli uomini.

Il complesso urbanistico superstite e, comunque, notevole e, se non interverranno barbariche devastazioni, è destinato a documentare un’epoca singolare sia sotto il profilo storico che sotto quello politico e sociale; sia, infine, sotto quello della storia urbanistica e della storia dell’arte: di quell’arte minore nel senso che non si fregia dei nomi di grandi architetti, ma non certo trascurabile perché dimostra quanto un piccolo centro isolato e remoto (a quei tempi) abbia assimilato i risultati della tecnologia costruttiva e del gusto estetico del resto dell’Europa.

Un documento di civiltà, insomma, favorito fra l’altro, dal fatto singolare che i feudatari di Petrizzi, a differenza di quelli di altri centri, vi dimorarono stabilmente per due secoli – quanto durò il ducato, cioè, fino all’eversione della feudalità ad opera dei francesi nel 1806 –  e, benché  provenienti da nobiltà d’armi spagnola, seppero dedicarsi alle opere di pace lasciando numerose vestigia nelle costruzioni e nei monumenti dei quali non pochi rimangono.

Il paese terminava all’altezza dell’attuale Piazza Regina Elena, con la porta nord che immetteva nella prossima campagna, dove sorgevano le scuderie ducali (poi adattate ad abitazione da un ramo cadetto della Famiglia), e, più a nord, la fontana monumentale  di S. Giovanni e la chiesa della SS. Trinità sorta nel XVI sec. quale cappella gentilizia dei Marincola che comprende le tombe monumentali di alcuni personaggi della casata.

Altro fatto singolare è che anche le più umili case sono ornate di portali, finestre, fregi in granito e ferro lavorati dagli abilissimi artigiani locali.

Non a caso Petrizzi viene definito “il fiore di pietra”: sorto su uno scoglio ciclopico, coperto di  pregevoli opere, autentiche gemme incastonate ad antichi monili, in pietra, è ornato dei fiori della pietra: il fico d’india che indora il colle d’autunno e la ginestra che esplode festosa d’estate.